La diversificata componente vegetazionale dell'oasi favorisce una ricca comunità animale. Gli stagni supportano un ricco ecosistema con la presenza di molte specie di invertebrati come libellule, gerridi, ditischi e altri organismi legati alla vita acquatica. Sulla terraferma gli invertebrati sono rappresentati da una grande varietà; le fioriture delle varie specie arboree, arbustive ed erbacee attirano numerosi impollinatori mentre tronchi e rami in decomposizione forniscono cibo e habitat ideali a diverse specie di organismi legati al "legno morto", come parecchie specie di coleotteri e anellidi. Da segnalare una buona popolazione di lucciole (genere Luciola) nella zona boschiva osservabile nelle nottate di inizio estate.
Virgola
Ape mellifera
Stictoleptura
maschio di Libellula depressa
Gerride consuma il suo pasto
Notonette in accoppiamento
L’erpetofauna è rappresentata dalla presenza di almeno 4 specie tra rettili e anfibi: la Rana verde (che ha fin da subito colonizzato i due stagni dell'oasi), l’Orbettino, il Biacco e la Lucertola muraiola.
giovane di Biacco
Rana verde
Lucertola muraiola
Tra i mammiferi è stata accertata la presenza di Talpa, Silvilago orientale (o Minilepre), Riccio europeo, Toporagno, Topolino selvatico, Ratto grigio e di una specie di chirottero non identificata. Inoltre, si è registrato il passaggio della Volpe e della Faina, entrambe filmate dalle fototrappole installate dai ragazzi.
Silvilago orientale (o Minilepre)
Riccio europeo
Volpe
L’avifauna costituisce infine la componente più numerosa e variegata dell’area (scopri tutte le specie che si possono vedere nei diversi mesi); in base al momento dell’anno sono almeno una quarantina le specie che frequentano le aree della scuola. In inverno salta all’occhio la presenza di migratori che svernano all’interno del perimetro scolastico come Pettirosso, Cinciallegra, Cinciarella, Tordo bottaccio, Fringuello, Frosone e Storno.
Cinciarella
Pettirosso
Frosone
Durante le migrazioni, principalmente in primavera e autunno, si possono osservare il Codibugnolo, il Fiorrancino, lo Scricciolo, il Fanello, la Cannaiola, il Luì bianco, la Passera scopaiola, l’Averla piccola, la Ballerina gialla, la Balia nera, il Pigliamosche, il Regolo, il Verdone e occasionalmente specie più rare come Upupa, Torcicollo e Succiacapre.
Fiorrrancino
Codibugnolo
Upupa
Tra primavera e estate è possibile godere del canto di capinere e usignoli di fiume e assistere all’arrivo dall’Africa di Rondini e Rondoni; nello stesso periodo, meno vistosamente, giungono dal continente africano anche il Cuculo, la Tortora selvatica e l’Assiolo.
maschio di Capinera in canto
maschio di Capinera in canto
Tra le specie che invece risultano stanziali e dunque osservabili tutto l’anno nell’oasi e nei suoi dintorni vi sono alcuni individui di Pettirosso e Cinciallegra, il Merlo, il Verzellino, il Codirosso comune, la Cornacchia grigia, la Gazza, il Colombaccio, la Passera mattugia, la Tortora dal collare, il Gheppio, la Civetta, e due specie di picchi: il Picchio rosso maggiore e il Picchio verde.
Codirosso comune
Cornacchia grigia
Picchio verde
Merlo maschio
Colombacci
Picchio rosso maggiore
coppia di Verzellini
Merlo femmina
In aggiunta a quelle che si possono osservare o ascoltare direttamente all’interno del perimetro della scuola, alzando lo sguardo si possono intercettare ulteriori specie impegnate nei loro spostamenti giornalieri: tra queste spiccano il maestoso Nibbio reale, la Poiana, la Taccola, il Cormorano e diverse specie di aironi come la Garzetta e l’Airone guardabuoi.
coppia di Cormorani
L’Archè non è esente dal fenomeno planetario delle specie alloctone, non originarie del nostro territorio e spesso conseguenza del superficiale rapporto con l’ambiente. Tra queste il Silvilago orientale, il Ratto grigio, la Mantide gigante asiatica, la Tortora dal collare e la famigerata Zanzara tigre (chi è e come è arrivata da noi). Diffusa nell’oasi è anche la presenza del Gatto domestico, una delle specie più dannose al mondo per la biodiversità locale.
Mantide gigante asiatica
Mantide di origine asiatica che si differenzia dalla nostra Mantide religiosa per le dimensioni maggiori e un paio di macchie bianche sulle due ali anteriori. Originaria dell'Asia e dell'Europa dell'Est è stata introdotta accidentalmente in Italia, probabilmente attraverso il commercio.
Silvilago orientale
Specie di lagomorfo più piccolo della lepre e simile al coniglio selvatico; si distingue da quest'ultimo per orecchie, zampe anteriori e coda più corte. Il silvilago orientale, o minilepre, è originario del Nord America ed è stato introdotto in Italia nel secolo scorso a scopo venatorio.